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RES

La nostra struttura si trova nella Rete Ecologica Siciliana

“La Rete Ecologica, quale infrastruttura naturale e ambientale che persegue il fine di interrelazionare ambiti territoriali dotati di un elevato valore naturalistico, è il luogo in cui meglio può esplicitarsi la strategia di coniugare la tutela e la conservazione delle risorse ambientali con uno sviluppo economico e sociale che utilizzi come esplicito vantaggio competitivo la qualità delle risorse stesse e rafforzi nel medio e lungo periodo l’interesse delle comunità locali alla cura del territorio”.

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Il concetto di rete ecologica ha introdotto una nuova concezione delle politiche di conservazione, affermando un passaggio qualitativo dalla conservazione di singole specie o aree, alla conservazione della struttura degli ecosistemi presenti nel territorio.

Tale passaggio si è reso necessario a fronte del progressivo degrado del territorio e del crescente impoverimento della diversità biologica e paesistica, causati dall’accrescimento discontinuo e incontrollato delle attività antropiche e insediative. Questo approccio integrato che coniuga la conservazione della natura con la pianificazione territoriale e delle attività produttive trova esemplificazione nella strategia Paneuropea sulla diversità biologica e paesistica (Ecnc 1996) che assegna alla costruzione della rete Ecologica Paneuropea il valore di strumento per la conservazione della ricca diversità di paesaggi, ecosistemi, habitat e specie di rilevanza europea.

La cornice di riferimento è quella della direttiva comunitaria Habitat 92/43, finalizzata all’individuazione di Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale (SIC e ZPS) a cui è affidato il compito di garantire la presenza, il mantenimento e/o il ripristino di habitat e specie peculiari del continente europeo, particolarmente minacciati di frammentazione ed estinzione. Tali aree concorrono alla costruzione di una rete di aree di grande valore biologico e naturalistico denominata “Natura 2000”. Obiettivo principale della direttiva Habitat e di Natura 2000, sottoinsieme rilevante della costituenda rete ecologica, è quello della conservazione della biodiversità come parte integrante dello sviluppo economico e sociale degli Stati membri.

La nuova concezione delle politiche conservative, che mira alla conservazione della intera struttura ecosistemica del territorio, nasce dalla considerazione della insufficienza delle politiche conservative tradizionali a contrastare i processi di degrado del territorio e di crescente impoverimento della diversità biologica e paesistica. Infatti la tradizionale contrapposizione tra conservazione e sviluppo è oggi ricompresa in una concezione più articolata e complessa, riassunta nel concetto di sviluppo sostenibile. Ciò comporta la ricerca di strategie conservative fortemente territorializzate, in rapporto alle prospettive di sviluppo che concretamente si presentano nelle diverse aree territoriali. La ricerca di percorsi coevolutivi dei sistemi economici ed ecologici implica infatti la ricerca di forme innovative di interazione tra ambiente e società. In tal modo la questione ambientale si salda fortemente con i problemi della pianificazione territoriale.

Al mantenimento della biodiversità è strettamente collegata la diminuzione del processo della frammentazione, che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali ed un aumento del loro isolamento in una matrice territoriale di origine antropica. Tra le principali cause di alterazione della struttura ecologica e paesistica sono da considerare i processi insediativi, moltiplicatisi negli ultimi decenni secondo un modello discontinuo. Da questo punto di vista la rete ecologica assume il valore di piano territoriale, che rimanda ad un sistema territoriale aperto, di relazione tra i diversi elementi biologici e paesistici che lo costituiscono. Esigenza principale di tale sistema è quella della integrazione tra diverse scelte ed azioni di programmazione territoriale e della cooperazione tra vari enti e amministrazioni responsabili della gestione settoriale, ad una scala per cui responsabilità collettiva e individuale possano confrontarsi sugli obiettivi di tutela del capitale naturale ed ambientale e sulle istanze di sviluppo.

L’ampliamento di senso e di ruolo della rete ecologica verso “reti ambientali” capaci di integrare la conservazione delle risorse naturali e culturali e la loro fruizione con una attenta politica di valorizzazione, fornisce valore aggiunto alla rete stessa. In tal modo alle finalità classiche della conservazione e del pubblico godimento si viene ad associare quella della promozione dello sviluppo socioeconomico delle comunità locali, soprattutto in quelle aree in cui è stretto il rapporto tra problemi di tutela e problemi di sviluppo. Nonostante le differenze e la eterogeneità dei territori sottoposti a tutela e concorrenti alla formazione della rete, è possibile individuare nel processo della pianificazione dello sviluppo del territorio alcuni tratti comuni:
– una fase preliminare di raccolta di indicazioni, priorità, direttive e richieste alle quali con la costruzione della rete si deve rispondere attraverso l’elaborazione di un documento programmatico, che costituisca la base di partenza per la concertazione tra i diversi soggetti istituzionali e per il coinvolgimento degli attori locali;
– una fase di elaborazione nella quale sviluppare le ricerche e definire le strategie di costruzione della rete
– una fase applicativa nella quale maturano le intese e le iniziative congiunte.

Per l’attuazione della Rete Ecologica Siciliana la Regione Siciliana, oltre all’attenzione posta per tali ambiti d’intervento nelle diverse politiche settoriali, ha messo a punto una strategia di programmazione mirata, dotandosi di strumenti specifici di intervento che hanno interessato in particolare la programmazione dei Fondi strutturali nei quali si sono elaborate specifiche misure e strumenti di progettazione integrata territoriale e strategica. Sono state, inoltre, sviluppate, forti sinergie con i Progetti di sistema nazionali che concorrono alla realizzazione della Rete Ecologica Nazionale: APE (Appennino Parco d’Europa), Itaca (Isole Minori),CIP (Coste Italiane Protette) e Infea ( Programma Nazionale di Educazione Ambientale) e con le altre iniziative comunitarie e regionali che interessano tali ambiti di intervento. Le presenti linee guida vogliono essere un contributo tecnico-scientifico alla definizione di un quadro strategico di riferimento per l’attuazione delle politiche regionali della Regione Siciliana per il soddisfacimento degli obiettivi di tutela, valorizzazione e sviluppo dei territori e delle comunità socio-economiche nei contesti territoriali ad alta naturalità. Le linee guida costituiscono pertanto un documento di riferimento tecnico-programmatico per avviare la realizzazione della Rete Ecologica nella Regione Siciliana, individuando gli indirizzi strategici, gli obiettivi operativi e gli strumenti per la attuazione di una strategia per la conservazione della biodiversità e per la promozione dello sviluppo sostenibile. Contengono inoltre i criteri per la attuazione degli interventi e la attivazione delle risorse finanziarie previste dal POR Sicilia 2000-2006 e del relativo Complemento di Programma in materia di rete ecologica.

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